Come ci cambia la tecnologia?
Al giorno d’oggi, non c’è neppure un campo lavorativo che non sia cambiato almeno in minima parte per adattarsi ai progressi tecnologici. Ma quanto siamo effettivamente cambiati a causa della tecnologia? In che misura è entrata nella nostra vita quotidiana? Esistono più lati positivi o negativi di questa integrazione digitale? Come continuerà a cambiare la nostra vita in relazione al progresso tecnologico?
Negli ospedali troviamo macchine sempre più sofisticate per la cura dei pazienti, nelle nostre banche abbiamo sistemi criptati per proteggere le nostre transazioni, le fabbriche si riempiono sempre più di robot che fanno i lavori più pesanti al posto dell’uomo e i nostri film preferiti sono realizzati con tecnologie cinematografiche sempre migliori. Anche nel campo della psicologia, dove l’intervento umano è necessario e assolutamente non rimpiazzabile, sono state implementate numerose tecnologie che aiutano i pazienti a confrontarsi con le loro problematiche in modi sempre nuovi, stimolanti e, soprattutto, efficaci. Come ben sappiamo, inoltre, la tecnologia è entrata anche nella nostra vita quotidiana, in maniera così efficace che ormai neppure la notiamo più. Anche chi si dice il più acerrimo nemico della tecnologia non può sicuramente fare a meno di alcuni dei suoi benefici; basti pensare, ad esempio, al forno a microonde o all’aspirapolvere, esempi lampanti di robot e intelligenza artificiale così comuni che non vengono più neppure considerati tali.
Elencare tutti campi modificati dalla tecnologia e i modi in cui ci ritroviamo costantemente a contatto con essa sarebbe un’impresa impossibile; basti pensare che esistono associazioni come l’AI Now Institute che studiano l’etica dell’intelligenza artificiale, progetti come Neuralink volti a trovare simbiosi tra umani e macchine (principalmente a scopo medico) e studiosi di qualsiasi campo che si riuniscono per discutere la moralità e l’etica dell’intelligenza artificiale e per tentare di creare leggi che regolino situazioni che si vengono a creare senza l’intervento umano (ad esempio, quando una macchina con guida totalmente autonoma e, perciò, senza conducente, fa un incidente con un essere umano).
Dopo queste premesse, è facile capire che la domanda “come ci ha cambiati la tecnologia?” non può avere una sola risposta, né una che sia definitiva, in quanto le innovazioni tecnologiche procedono più velocemente di quelle in qualsiasi altro campo, come ad esempio la ricerca medica.Mettendo per un momento da parte questioni filosofiche, intelligenza artificiale e leggi robotiche, possiamo però riflettere su come la tecnologia influisca sul modo in cui socializziamo e sulle nostre relazioni.Al giorno d’oggi, per le grandi aziende tanto quanto per i singoli individui, è necessario essere “connessi” con il resto del mondo per non rischiare di venire tagliati fuori; basti pensare al fatto che sempre più persone fanno i loro acquisti online, o al modo in cui ci si può organizzare facilmente e velocemente per una festa a sorpresa sulle chat di gruppo di WhatsApp.
I Social Network. Sicuramente, l’innovazione tecnologica che più va ad influenzare la vita di ognuno di noi è quella dei social network. In sociologia, “social network” indica un gruppo di persone legate da relazioni sociali; nel vocabolario internettiano si parla invece di siti internet che forniscono agli utenti della rete un punto d’incontro virtuale per mandarsi messaggi, chiacchierare, condividere foto e video, eccetera. I social network più popolari e conosciuti sono sicuramente Facebook e Instagram, ai quali possiamo aggiungere anche WhatsApp che, nonostante sia principalmente un’applicazione di messaggistica, ha ormai abbastanza altre funzioni da poter essere considerata un social network. Facebook conta circa 3 miliardi di profili creati fino ad oggi, e circa 2 miliardi di essi sono considerati attivi, ovvero accedono almeno una volta al giorno al loro account; più di 800 milioni di persone usano Instagram, mentre WhatsApp viene utilizzato quotidianamente da “solo” 300 milioni di utenti.
Il dibattito su quanto effettivamente questi social network abbiano cambiato la nostra vita sembra essere sempre aperto, su qualsiasi piattaforma; non solo, quindi, nei programmi televisivi, ma anche sugli stessi social, ci si chiede se sia un bene o meno essere costantemente connessi con il resto del mondo.Una delle questioni principali che ci si pone è proprio questa: quanto siamo effettivamente connessi con gli altri grazie all’internet, e quanto questa perenne connessione virtuale non fa altro che allontanarci fisicamente l’uno dall’altro? Logicamente, neppure a questa domanda c’è una risposta oggettiva, in quanto il rapporto che abbiamo con i social network varia di molto da persona a persona; c’è chi li usa per questioni di lavoro, chi vive lontano da amici e parenti e vuole tenersi aggiornato e chi, semplicemente, non sente la necessità di “connettersi”.
Ci sono, però, dei lati positivi e dei lati negativi oggettivamente indiscutibili quando si parla di social network e dei pericoli o dei benefici che possono apportare alle nostre vite.Girando per il web e confrontandoci con utenti di tutte le età, ritroviamo specifiche perplessità e argomenti che ricorrono spesso e che sono perenne oggetto di discussione; nonostante rappresentino solo una piccola parte dell’eterno discorso sui social network, possiamo compilare una lista riassuntiva dei pro e dei contro di una perenne connessione con il resto del mondo.
I Contro.
Si esce di meno. La percentuale degli utenti che utilizzano i social network è aumentata dal 5% al 75% in soli 14 anni, con il 45% della popolazione mondiale che utilizza almeno uno dei social più popolari. Le persone, soprattutto quelle sotto i vent’anni, sono meno inclini ad uscire, specialmente per frequentare discoteche o bar.
Bisogna stare attenti. Con l’età minima dell’utenza di internet perennemente in ribasso e, al tempo stesso, sempre più anziani che si avventurano in questo mondo, internet è un luogo pericoloso se non si sa bene come comportarsi. Ci sono siti da non visitare, link da non cliccare e sconosciuti ai quali non dare retta; potreste cadere vittime di una truffa o il vostro computer potrebbe prendere un virus.
Cyberbullismo. Un problema attuale nella vita reale tanto quanto in quella virtuale, circa il 34% degli adolescenti ha subito almeno una volta bullismo online. Questo si può presentare in varie forme e può rappresentare anche un pericolo concreto per l’individuo, che può segnalare l’accaduto agli stessi social network.
Fake news. L’utenza di Facebook, specialmente quella più adulta, tende a credere alle cosiddette fake news, ovvero notizie false. Queste possono essere create e diffuse per scopi politici, per vendere (o non far vendere) determinati prodotti o semplicemente per seminare il caos; il vero danno creato dai social network sta nella rapida diffusione delle fake news, che vengono prese seriamente da una allarmante maggioranza della popolazione internettiana.
Privacy. Spesso riceviamo pubblicità personalizzate, ovvero pubblicità di prodotti che abbiamo precedentemente cercato su internet o prodotti simili ad essi. Questo avviene perché molti social, specialmente Facebook, estrapolano dalla nostra cronologia alcune informazioni sulle nostre preferenze, in modo da mostrarci solo cose che potrebbero interessarci. Ovviamente è un procedimento legale: diamo noi il consenso quando c’iscriviamo a Facebook. Il problema principale, per molte persone, è proprio l’impossibilità di utilizzare i social senza che essi registrino dati che ci riguardino; inoltre, molti utenti si chiedono se queste nostre informazioni possano andare a finire in mano di terzi.
Dipendenza. Circa 200 milioni di persone soffrono di dipendenza da internet e da social network, e chi passa più di 5 ore al giorno davanti allo schermo del telefono ha più possibilità di mostrare sintomi della depressione.
I Vantaggi
Siamo sempre connessi. È banale, ma essere consapevoli di poter contattare chiunque in qualsiasi momento è uno dei lati positivi dei social network.
Ci si organizza più facilmente. Forse si esce di meno, ma è più facile organizzare incontri di lavoro, cene con i parenti, uscite con gli amici.
Conoscenza a portata di mano. Quando si usano i social, è facile essere informati su qualsiasi cosa accada nel resto del mondo; dal matrimonio di una celebrità all’ultima dichiarazione di qualche politico, la disinformazione può essere combattuta facilmente con qualche click.
Ci si approccia più facilmente. Per i timidi, i social network sono una manna dal cielo; è più facile fare nuove conoscenze e riconnettersi con vecchi amici che non sentiamo da anni.
Magazzini dei bei ricordi. Su Facebook e Instagram carichiamo centinaia di foto nel corso degli anni; possiamo andare a riguardarle quando vogliamo, per non perdere nessuno dei ricordi che abbiamo condiviso.
Aiuta a formare le opinioni e a far sentire la propria voce. È difficile avere un’opinione su qualcosa quando sentiamo una campana sola; con i social è facile ricercare notizie e articoli su quello che c’interessa e dare voce alle nostre opinioni e considerazioni.
Aiuta il sociale. Su Facebook possiamo organizzare raccolte fondi, e qualsiasi social network è ottimo per pubblicizzarle. Questo accade spesso in caso di tragedie, come ad esempio incendi o terremoti, ma anche per aiutare singoli individui con, ad esempio, cure mediche.
È bene, ad ogni modo, ricordare una cosa: la tecnologia cresce tanto quanto le permettiamo noi di crescere, e non viceversa; siamo noi che la creiamo e decidiamo come usarla, influenzando il suo sviluppo man mano che cresciamo noi. Un esempio lampante di questo concetto è quello della discriminazione algoritmica, ovvero il fenomeno nel quale l’intelligenza artificiale si comporta in maniera discriminatoria. Ad esempio, dei sistemi informatici sanitari negano automaticamente ai pazienti di colore l’accesso a determinati protocolli e le richieste di prestiti da parte delle donne vengono respinte più spesso dalle macchine rispetto a quelle degli uomini. Naturalmente, non è la tecnologia a discriminare; semplicemente, agisce in base a come vede agire l’essere umano, imparando da lui.Un esempio più positivo è quello delle tecnologie ecosostenibili; con il bisogno sempre più impellente di salvare il nostro pianeta, sempre più aziende danno una svolta “verde” ai loro prodotti, producendo ad esempio sempre più auto elettriche.
Come ci cambia la tecnologia? La tecnologia ci cambia come le permettiamo di cambiarci. Può favorire la depressione come può aiutare a far adottare un cagnolino, può nascondere brutte truffe come può farci incontrare le persone più importanti della nostra vita.Il segreto sta nell’essere sempre prudenti ma mantenendo una mentalità aperta, e limitare l’utilizzo quotidiano di computer e cellulari, almeno quanto basta per ritagliarsi dei momenti di tempo nei quali uscire, incontrare gli amici e ricordarci che la vita reale ha tanto da offrirci quanto quella virtuale.
A cura del dott. Giuliano Ferrari