LA CRISI DI COPPIA

La parola crisi deriva dal greco Krisis che significa scelta, cambiamento, trasformazione, opportunità, la crisi è sempre un dono che ci aiuta a cambiare qualcosa che non va più bene. Noi esseri umani non accettiamo il concetto di transitorietà, di impermanenza eppure tutto cambia intorno a noi, fuori e dentro di noi, dietro questo tipo di cambiamento si cela il senso della nostra evoluzione e a tal proposito c’è una frase molto bella di Lao Tzu diventata virale che dice proprio questo: quello che il bruco chiama la fine del mondo, il resto del mondo lo chiama Farfalla. Dunque la crisi ha sempre in sé qualcosa di germogliante non dobbiamo vederla come negativa, ma come un processo importante di trasformazione che porterà alla luce un nuovo seme di noi stessi. Le crisi non vanno troppo prolungate nel tempo, ma allo stesso modo vanno ascoltate, accolte e codificate, non bisogna mai prendere decisioni importanti durante una crisi e allora che cosa bisogna fare?

Niente.

Non bisogna fare niente, non bisogna agitarsi, intervenire, soluzionare quanto prima, questo è un processo che deve terminare da solo e nel momento in cui termina fa emergere quello che di nuovo doveva venire fuori. Dunque per le coppie in crisi é sconsigliato agire, non devono parlare, non devono ascoltarsi, finirebbero spesso solo per litigare togliendo tempo a quel vuoto fertile da cui nascerá una nuova coppia. Se la crisi viene lasciata libera di esistere partorirà se stessa, ovvero farà uscire fuori un Noi che non è quello che pensavamo di conoscere e di sapere, il nostro io cambia in continuazione e nel corso del tempo può sorprenderci facendosi scoprire lati di noi stessi che non pensavamo neanche di poter maturare ed esprimere, allo stesso modo il tempo può portare fuori un nuovo Noi basta che accettiamo di diventare altro da quello che conosciamo. Quando c’è una crisi dobbiamo ricordarci che noi non siamo nati per essere infelici, ma felici indipendentemente da tutto quello che ci capita, per raggiungere questa felicità dobbiamo occuparci del nostro mondo interiore, questo lavoro inizia con l’imparare ad ascoltare le nostre emozioni senza riserve, è un lavoro che dovremmo imparare a fare fin da piccoli e continuarlo poi per tutto il resto della nostra vita.
Bisognerebbe sempre cercare la causa della nostra infelicità che è sepolta dentro di noi. La donna e l’uomo sono due esseri molto diversi due mondi diversi.
Molto spesso alcune crisi possono essere accompagnate da rimpianti e rancori questi sono spazi dolorosi da cui bisogna prendere le distanze perché ci fanno ammalare, le cose che non si sono fatte probabilmente non si dovevano fare spesso i rimpianti non sono per ciò che abbiamo perduto ma per ciò che potevamo essere attraverso quello che abbiamo perso.
La crisi diviene così una sfida per la coppia che ha il compito di far evolvere la relazione, in risposta ai cambiamenti individuali. Quando la coppia non si adatta a questi cambiamenti arriba la crisi.
A volte questa arriva come una “inattesa”, in verità è l’indizio di una nostra precedente disattenzione, più che di un cambiamento improvviso. Infatti spesso vengono ignorati i segnali  (frasi, comportamenti, nuovi attegiamenti) che, semplicemente, non sono stati volutamente colti. Il motivo? Paura.

Abbiamo iniziato a dare per scontata la relazione, a vederla come un’abitudine. In verità i momenti di distacco e freddezza, che si possono create durante una crisi, se vissuti consapevolmente come “una fase” in cui le due anime si svuotano l’una dell’altra, aprono la possibilità di un nuovo incontro ancora più ricco, perché liberato dal peso di abitudini e automatismi, cioè di tutti quegli atteggiamenti che rischiano di trasformare nel tempo la vita di coppia in una routine.
Come superare, quindi, un momento di crisi di coppia? Vivendola e attraversandola pienamente, permettendole di svolgere la funzione evolutiva di cui è portatrice. Fare finta che non esista o cercare di scacciarla è controproducente: la crisi tornerà più forte di prima. A volte, per paura di perdere il partner, si ricorre a facili espedienti (che fungono però solo da tappabuchi), come decidere di iniziare un’attività insieme per riaccendere la passione o fare finta che stia andando tutto bene quando in realtà qualcosa ci dà fastidio; peggio, decidere proprio in quel momento di  fare un figlio, il cui arrivo dovrebbe “mettere apposto le cose”. Queste dinamiche peggiorano la situazione: la crisi non va negata, così come non bisogna giudicare a priori giusta o sbagliata una relazione. La soluzione è solo una e passa dall’accettazione della crisi, anche se non si sa dove porterà: a volte chiude la relazione, altre volte la fa ripartire. In ogni caso la farà muovere da quel punto di stallo dove si è impantanata.  

A cura della dott. ssa Monica Giovatore

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