I giochi “rischiosi” fanno bene ai nostri figli?

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Sotto il sole brillante di una spiaggia vicino Melbourne, in Australia, Alethea Jerebine osservava con apprensione le sue figlie, di 10 e 13 anni, mentre si arrampicavano su un ammasso di rocce ripide e irregolari. Le sporgenze erano piene di crepe e così scoscese da farle venire le vertigini. “È sicuro che facciano questo?” si chiedeva, combattuta tra il desiderio di proteggerle e la consapevolezza, maturata attraverso il suo lavoro di ricercatrice, che ciò che stavano facendo era in realtà prezioso: stavano partecipando a una forma di gioco rischioso.

Il Gioco Rischioso e il Suo Impatto

Con il termine “gioco rischioso” si definiscono attività che comportano una certa dose di rischio percepito o reale, come arrampicarsi, saltare da altezze o esplorare senza la supervisione costante di un adulto. Questo tipo di gioco, spesso visto con apprensione dai genitori moderni, è fondamentale per lo sviluppo fisico, mentale ed emotivo dei bambini.

Alethea Jerebine, ricercatrice in psicologia e salute pubblica presso la Deakin University di Melbourne, ha dedicato gran parte della sua carriera a studiare i benefici del gioco rischioso. Secondo le sue ricerche, queste attività permettono ai bambini di sviluppare consapevolezza spaziale, coordinazione, tolleranza all’incertezza e fiducia in sé stessi. Nonostante ciò, molte famiglie, soprattutto nei Paesi sviluppati, limitano sempre di più le opportunità per i propri figli di cimentarsi in tali esperienze, a causa di una crescente paura del rischio e di una sottovalutazione dei benefici associati.

Rischio vs Pericolo: Una Distinzione Fondamentale

Un aspetto essenziale del gioco rischioso è la differenza tra rischio e pericolo. Il rischio rappresenta una sfida che un bambino è in grado di riconoscere e affrontare. Per esempio, arrampicarsi su una struttura moderatamente alta o camminare su un terreno sconnesso rientra nel rischio accettabile. Il pericolo, invece, rappresenta una minaccia che il bambino non è preparato a gestire, come camminare scalzo su vetri rotti o attraversare una strada trafficata senza supervisione.

La psicologa Ellen Sandseter, dell’Università di Trondheim in Norvegia, è una delle principali esperte di gioco rischioso. A partire dagli anni ‘90, ha osservato come le normative sulla sicurezza nei parchi giochi abbiano spesso eliminato opportunità di gioco avventuroso, sostituendo strutture stimolanti con elementi troppo sicuri e privi di sfide. Le sue ricerche hanno dimostrato che bambini privati di esperienze di rischio positivo sono più inclini a cercare rischi negativi, come comportamenti antisociali o pericolosi, durante l’adolescenza.

I Benefici Dimostrati del Gioco Rischioso

Numerosi studi hanno evidenziato i vantaggi concreti del gioco rischioso. Una ricerca condotta a Leuven, in Belgio, ha dimostrato che bambini di quattro e sei anni che partecipavano a due ore settimanali di gioco rischioso per tre mesi miglioravano significativamente le loro capacità di valutazione del rischio rispetto a un gruppo di controllo. Questi miglioramenti si traducono in una maggiore resilienza, autostima e capacità di risolvere problemi.

Inoltre, il gioco rischioso all’aperto sembra avere benefici aggiuntivi. È associato a livelli inferiori di stress e ansia, soprattutto nei bambini provenienti da famiglie a basso reddito. Helen Dodd, psicologa infantile dell’Università di Exeter, ipotizza che il gioco rischioso aiuti i bambini a familiarizzare con le sensazioni fisiche legate all’ansia, come il battito cardiaco accelerato e l’adrenalina. Ripetendo queste esperienze in un contesto sicuro, i bambini imparano a gestire lo stress e a capire che non rappresenta una minaccia insormontabile.

Sfide e Pressioni per i Genitori

Nonostante i benefici dimostrati, il gioco rischioso continua a essere fonte di ansia per molti genitori. Pamela Fuselli, presidente di Parachute, un’organizzazione canadese per la prevenzione degli infortuni, riconosce questa tensione: “Molti pensano che io sia contraria al gioco rischioso, ma i suoi benefici in termini di sviluppo fisico, mentale e sociale sono così ampi che non possiamo ignorarli.”

Secondo Dodd, il ruolo degli adulti non è quello di dirigere il gioco, ma di creare un ambiente sicuro e stimolante. “Il gioco smette di essere tale nel momento in cui un adulto dice al bambino cosa fare,” sottolinea. I genitori dovrebbero osservare i segnali dei bambini, come l’espressione di determinazione o il tentativo di risolvere un problema, e resistere all’impulso di intervenire immediatamente.

Innovazioni nella Ricerca: La Realtà Virtuale

Studiare il gioco rischioso in modo rigoroso è una sfida, poiché il gioco è intrinsecamente libero e non si presta facilmente a esperimenti controllati. Per superare questa difficoltà, alcuni ricercatori stanno sperimentando strumenti innovativi come la realtà virtuale. Mariana Brussoni, dell’Università della British Columbia, ha sviluppato ambienti virtuali che simulano situazioni di rischio, come attraversare una strada trafficata o saltare da una roccia all’altra. Questi strumenti permettono di analizzare il comportamento dei bambini in condizioni controllate, offrendo nuove prospettive sulla gestione del rischio.

Un Futuro per il Gioco Rischioso

Il motto degli esperti di gioco rischioso è chiaro: “I bambini devono essere sicuri quanto necessario, non quanto possibile.” Creare opportunità per il gioco rischioso significa non solo favorire lo sviluppo dei bambini, ma anche prepararli ad affrontare le sfide della vita con maggiore sicurezza e autonomia. In un mondo sempre più focalizzato sulla sicurezza, è essenziale trovare un equilibrio che consenta ai bambini di crescere esplorando i propri limiti in modo sano e naturale.

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